Cosa ci trovano gli austriaci a Jesolo ?

Ieri a pranzo sono stato nel giardino di una bellissima osteria per una mangiata in piedi a colpi di “cicheti (così vengono chiamati in veneziano gli stuzzichini che gli inglesi chiamerebbero fingerfood) e prosecco, essendo stato invitato al compleanno di un mio caro amico.

Il festeggiato Stefano mi ha raccontato che i 2 giorni precedenti è stato a Salisburgo. Gli è piaciuto un sacco: ha trovato tutto bello, in ordine, pulito, che funziona e non si capacita come gli austriaci impazziscano per venire al mare a Jesolo (io abito nel Veneto).

Devi sapere che Stefano ha compiuto 50 anni e per il suo compleanno ha voluto fare con la sua compagna un giro per l’Europa a visitare i posti che lui considera più belli, alla condizione che dovevano tornare giusto in tempo per la cicchettata di compleanno.

Questa è una SUA narrativa, una storia che Stefano ha scelto, creato e realizzato.

Noi tutti quotidianamente e continuamente ci raccontiamo storie, che poi cerchiamo di realizzare: NON ne possiamo fare a meno !

Noi umani ci nutriamo di aria, cibo, contatto fisico con altri esseri viventi e… storie. Basta vedere quanti libri leggiamo (beh, non proprio tutte le persone 😉 ), quanti film guardiamo, quante serie Netflix/Prime/etc ci spariamo, quanti pettegolezzi ci scambiamo.

Insomma non possiamo fare a meno di raccontarci storie.

Quindi esattamente come Stefano vive nella narrativa che vuole fare il giro dei posti per lui più belli d’Europa e rientrare a Treviso giusto in tempo per fare con i suoi migliori amici il brindisi a pranzo del giorno del suo compleanno, così anche gli austriaci che vengono a passare l’estate a Jesolo (che seppure sia una destinazione famosa, non è proprio il mare più bello d’Italia) vivono in una narrativa in cui fare QUELLA esperienza è bello.

Visto che non possiamo fare a meno di vivere in una storia, vale la pena renderci conto DI CHI è la storia che stiamo cercando di vivere, perchè molto spesso essa è stata inconsapevolmente assorbita in passato da qualcun altro (genitore, educatore, insegnante, allenatore o qualsiasi altra persona che aveva una certa influenza su di noi) e, se non è ciò che vogliamo veramente, arriviamo a quel punto in cui siamo insoddisfatti della nostra situazione e non sappiamo cosa vogliamo veramente.

E da questa situazione non se ne esce soltanto con la testa, con il ragionamento.

Dopo la pausa estiva, dove mi sono dedicato molto al surf (come avrai forse notato dagli ultimi posts 🙂 ) e a continuare a formarmi (per la 3 volta mi sono immerso in una settimana intensiva con il mio mentore), ho ripreso con il fare sessioni di coaching: se sei interessato/a, contattami.

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