Sticazzi !

E’ un pò che non mi faccio vivo, i motivi sono 2.

Ho interrotto il filotto di un articolo pubblicato ogni domenica a fine agosto, quando ho partecipato alla settimana intensiva del RESONANCE tenuta dal mio mentore Simone Pacchiele.

Intensivo RESONANCE

Come dice il nome è stata una settimana veramente “intensa”, nel senso che per me è stato un viaggio che a parole mi riesce difficile descrivere. E’ un’esperienza che bisogna vivere. Mi rendo conto che detta così sembra una supercazzola e quindi provo a raccontare almeno cosa questa esperienza mi ha dato.

Durante il corso ho ri-scoperto di vivere all’interno di un corpo, che in varie parti mi faceva male, ma soprattutto ho riacquisito una maggiore sensibilità. Ora mi rendo più spesso conto di cosa provo, evidentemente prima andavo in fuga nella mia testa, pur di evitare di provare così tante ed intense emozioni.

Tirare dritto

Se dovessi riassumere la mia esperienza alla settimana intensiva del RESONANCE in un’unica parola, questa sarebbe “Sticazzi !” 🙂

Per chi non è pratico con il dialetto romanesco c’è una sostanziale differenza tra sticazzi e mecojoni, come nessuno meglio di Marco Giallini ha saputo spiegare:

Quindi in pratica vuol dire “e che mi importa ?”

Può sembrare che improvvisamente io sia passato ad un menefreghismo cosmico e che non mi importi più di niente e di nessuno.

In realtà c’è una sottile, ma sostanziale differenza: il punto è che molti comportamenti delle persone e diverse situazioni ora NON fanno più scattare il mio cervello limbico, quello che fa scatenare le mie reazioni di fuga, combattimento ed immobilizzazione.

Per me ORA sono semplicemente DATI, mere informazioni e mi esce uno spontaneo “Evvabè”, faccio spallucce e penso immediatamente “Cosa posso fare con ciò che ho ?

Il fatto di:

  • non interessarmi più del giudizio di determinate persone
  • non essere più spaventato di commettere alcuni errori (se non funziona, prendo le nuove informazioni e – di nuovo – faccio il meglio che posso con ciò che ho a disposizione)

ha liberato una quantità enorme di energie, che mi hanno permesso di AGIRE (o di decidere di non fare niente) con una rapidità che mi ha davvero sopreso: in queste 5 settimane ho fatto TANTISSIMO sia a livello lavorativo, che privato.

Il motivo per cui ho aspettato così a lungo per scrivere di questa mia esperienza è perchè in passato mi è capitato di tornare iper-motivato da corsi di sviluppo personale. In quei casi la leva che era stata utilizzata era quella della motivazione. Negli anni però mi sono reso conto che essa è una “droga” che dura poco (nel mio caso max 2 settimana), poi ho bisogno di una nuova dose per poter continuare allo stesso livello. 🙁

In questo caso però è diverso, perchè dopo 5 settimane continuo a sentirmi una persona diversa, la trasformazione è avvenuta a livello più profondo, è come se avessi tirato via delle maschere, dei ruoli o dei personaggi che cercavo di interpretare. E tenere in piedi questo teatrino mi costava un sacco di energie.

Finchè ci ero dentro non me ne rendevo conto, ma dopo la trasformazione la differenza la noto ed è enorme:

  • dormo meglio e mi sveglio prima (spesso naturalmente, prima della sveglia)
  • ho più chiarezza
  • ho smesso di chiedere il permesso per ogni cosa
  • ho smesso di chiedermi se è la cosa giusta oppure no (semplicemente lo so, è qualcosa di somatico)

e di conseguenza decido molto velocemente (in precedenza consultavo prima un sacco di persone) e passo all’azione e resto focalizzato: in poche parole TIRO DRITTO e faccio.

NO action, NO results !George Clooney mentre parla di performance con una bottiglia di Martini in mano 😉 Condividilo su

tirare dritto

Esempio pratico

Torno dalle mie vacanze + intensivo Resonance e ho subito una Skype con il mio capo e il capo-delmiocapo: manco mi dicono che nelle mie 3 settimane di assenza hanno deciso di sconvolgere le mie priorità…

Lo vengo a sapere casualmente il giorno dopo da una persona di un’altra funzione aziendale in una riunione in cui si parla di tutt’altro.

Qualche mese fa: sarei sclerato !

Questa volta: “Ah, lo scenario è cambiato. Ok, quindi di che elementi ho bisogno ?” e mi sono messo subito all’opera con un senso di possibilità ed addirittura di curiosità per la sfida quasi impossibile (allo stato attuale delle cose).

ALTRE funzioni aziendali, che non dipendono da me, vengono a sapere (anche loro per caso) che pure per loro si è aggiunto lavoro e vengono da ME a chiedere che devono fare 🤣🤣🤣

Invece di chiedere il permesso (cosa che faccevo spesso in varie aree della mia vita), questa volta me ne frego e convoco una riunione con tutta la direzione dell’azienda per cui lavoro. La maggior parte di loro non ha idea della complessità e delle implicazioni pratiche di quanto hanno deciso, perciò gli preparo 2 schemi semplificati con cui ognuno può visualizzare ciò che ci attende, con tutti i colli di bottiglia già esistenti ed un’analisi di cosa altro potrebbe andare storto e come io contro-reagirei.

Nella riunione piazzo un paio di domande alla “Ispettore Colombo” dove 2 dirigenti fingevano (od erano) gli gnorri.

Mezzora dopo entra nel mio ufficio una mano alzata con il dito indice e il medio in aria a forma di “V” (ed ovviamente anche il resto del corpo del mio capo 😄 ) e mi fa un sacco di complimenti.

Il feedback di un mio collaboratore

Settimana scorsa ho condotto la chiacchierata annuale con uno dei ragazzi del mio Team (lui è con me da 2 anni) e mi dice spontaemente: “Sai che mi piace un sacco come mi stai conducendo da quando sei tornato dalle vacanze ?” 😉

E poi aggiunge che ha notato che il carico delle email e delle riunioni gli sembra diminuito 😉😉

La soluzione a tutti i miei problemi ?

Questo vuol dire che ho non incontro più alcuna rottura di scatole e che non sclero più o che non ho più situazioni in cui reagisco con fuga, combattimento o immobilizzazione ?

NO, assolutamente no.

Queste rimarranno finchè campo, soltanto ad un livello diverso, ma la baseline, cioè il mio modo di essere di base, è decisimanente diverso e questi cicli di trasformazione ed evoluzione ci saranno sempre.

nuova baseline
Mia performance prima e dopo il RESONANCE

E’ come quando in un videogioco finisci un livello e ne cominci uno nuovo: i mostri e le sfide sono nuovi, ma continueranno sempre ad esserci.

Il mio percorso di evoluzione continua, proseguendo nel tirare via uno alla volta strati di maschere e storie che mi racconto.

Ora con un senso di possibilità maggiore.

GRAZIE Simone ! 🙏

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