La gara che non vincerai mai

Non so, sarà che si avvicina la fine dell’anno, ma non so come mai questo periodo è particolarmente denso di eventi, come ci fosse un’imbuto che si sta chiudendo. C’è molta frenesia sia nella mia sfera lavorativa, che in quella privata.

Durante il weekend scorso sono andato “di corsa” a fare una sessione di surf e, pur essendo ciò che voglio, ero così stressato e di corsa “Vai, vai, vai !” che ho rischiato di fare un doppio sorpasso, dove la seconda macchina era della Polizia Locale e al ritorno mi sono scordato di un autovelox, di cui conosco perfettamente l’ubicazione e forse mi arriverà una multa ☹️

Insomma, niente di cui essere fiero e per di più non mi sono goduto l’esperienza come in realtà avrei potuto, lo so dal fatto che avevo tutte le spalle contratte.

Ieri invece ho scelto di rallentare, assaporare TUTTO il VIAGGIO.

Ho aperto la tendina del tettuccio panoramico.

Attraverso il parabrezza sentivo il sole scaldarmi il petto. 

Inspirando l’aria fresca ho notato che le mia spalle si erano rilassate e che il respiro è sceso più in basso e ha rallentato di ritmo.

Hai mai notato che la percezione del tempo è elastica e relativa ?

La cavalcata dell’onda più bella e lunga di ieri sarà durata in tutto circa 8-10 secondi, ma la sensazione di piacere e di sentirmi vivo che provo negli avambracci e nella tensione del tratto lombare mi è sembrata che fosse durata 3-4 minuti.

Rallenta, nota ed assapora.

Hai mai notato che la velocità distorce il nostro campo di attenzione ?

Più aumenta la velocità, più il cono della nostra attenzione visiva, ma in realtà di TUTTI i nostri sensi, diventa stretto e lungo. Andiamo a guardare avanti sul punto in cui siamo metaforicamente diretti, per paura di schiantarci. Tutto il resto sparisce.

Ti è mai capitato di focalizzarti tantissimo su un progetto lavorativo e di esserti dimenticato di avere una famiglia/un corpo che hanno anche loro bisogno di attenzione ? 


Suona familiare vero ? 😉

Ieri invece sono andato piano e ho notato il canale che costeggiava il lato della strada, gli alberi dai colori dal rosso, al marrone fino al giallo illuminati da un sole basso che lanciava una luce calda e morbida. Ho perfino visto un movimento sulla cima di un albero e ho fatto in tempo a vedere che era un rapace !

Sul lungo tratto che collega Chioggia alla terraferma e che attraversa la laguna sud di Venezia ho visto in primo piano l’acqua e i pescherecci e sullo sfondo le Alpi con le prime cime spruzzate di bianco. Mi piace un sacco vedere in un unico colpo d’occhio l’acqua di fronte a me e in lontananza le cime delle montagne, sento come il respiro che mi si blocca nel petto.

Rallenta, nota e senti, anche (e soprattutto) quando è spiacevole, perché non puoi smettere di sentire selettivamente solo le emozioni brutte.

Scappare da ciò che senti nel tuo corpo è una gara che non vincerai maiWill Johnson Condividilo su

…e per fortuna dico io, perché paradossalmente proprio nel sentire risiede la nostra salvezza.

2 INTERESSANTI OPPORTUNITÀ PER TE:

1) il mio insegnante e mentore Simone Pacchiele sta facendo un ciclo di 3 lezioni gratuite dal vivo online con le basi del lavoro che sia lui, che io facciamo con le persone. Se vuoi, puoi anche fare domande a fine lezione. Martedì 29 settembre avrà luogo l’ultima lezione. LINK
 

2) Dante disse “Intender non lo può chi non lo prova”, se anche tu vuoi sentire il tuo corpo e renderti conto quanto ciò ti sia utile in termini di chiarezza nella tua quotidianità, contattami per una pre-sessione.

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