Il punto non è se ha barato

Carlotta Rossignoli

Una ragazza 23enne veronese, modella, influencer e conduttrice di una trasmissione di calcio in una tv locale, che si è da poco laureata in Medicina e chirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano con il massimo dei voti e in anticipo di 11 mesi rispetto alla scadenza naturale.

Questi fatti hanno scatenato una polemica sui social talmente violenta che la ragazza ha deciso di chiudere il suo account Instagram per la quantità di insulti che ha ricevuto.

Sono convinto che se invece di una ragazza carina ed influencer, la storia fosse stata “ragazzo nerd (o ancora meglio disabile), che viene da famiglia povera si laurea in anticipo” sarebbe stato celebrato !

Non ho nessun interesse in questa faccenda: non provengo da una famiglia ricca, non faccio l’influencer, non sono una ragazza, tantomeno sono carino e non mi sono laureato in anticipo (tuttaltro 😂) e mi sorprende la reazione della maggioranza delle persone nei confronti della ragazza e la trovo triste.

Di primo acchito io penso “WOW, cosa ha di particolare e come ha fatto ?” perchè a me interessa la performance delle persone e di conseguenza il secondo pensiero è “Posso imparare qualcosa da questa persona ?”

Invece noto il livore delle persone che rosicano e che presuppongo per forza che abbia barato o comperato la laurea.

Non escludo che tra le varie possibilità di come abbia ottenuto la laurea, ci sia anche questa, ma non lo so io, nè lo sanno le varie persone che commentano ed insultano la ragazza sui social.

Mi fanno ridere poi commenti del tipo che per poter fare contemporaneamente i viaggi che documenta sul suo profilo social, lavorare in TV e laurearsi in anticipo, deve per forza dormire pochissimo (ma chi l’ha detto ? Magari ha una memoria fotografica o ha qualche altro talento) e che questo sia di cattivo esempio… ! 🤣

C’è un altro punto che ho notato anche in altre situazioni, ogni volta che una persona fa qualcosa che sembra (e sottolineo la parola “sembra”) fuori dalle regole, una determinata categoria di persone esce di testa con “Eh ma chi ti ha dato il permesso ?“, come se per ogni cosa qualcuno debba darci il permesso per qualcosa.

Fino a prova contraria, la legge sancisce cosa NON si può fare, non ciò che si può fare.
In Italia vige anche il principio di innocenza.

Purtroppo – in pratica – vige anche la legge dell’invidia: se ottieni risultati, chi non li ottiene, piuttosto di ammettere la bravura dell’altra persona, deve per forza tirare giù la persona che ha ottenuto risultati.
Che sia per un senso di inferiorità o di impossibilità ?

In Italia vige la legge dell’invidia: se ottieni risultati, chi non li ottiene, piuttosto di ammettere la bravura dell’altra persona, deve per forza tirare giù la persona che ha ottenuto risultati. Condividilo su

CONDIVIDI nei commenti il tuo punto di vista

Condividi

10 commenti

  1. Arianna Di Fabio

    Alexander, rispetto la tua opinione, tuttavia ci sono altri aspetti nella vicenda da approfondire:
    – si tratta di un corso di laurea in medicina, quindi i laureati avranno a che fare con la salute e la sopravvivenza dei pazienti. La ragazza in questione ha dichiarato in un’intervista che riesce a tenere insieme tutti i suoi impegni dormendo pochissimo, il sonno è una perdita di tempo (nel titolo dell’articolo: PROGETTATA PER PRIMEGGIARE! Cos’è, un cyborg?)
    – la legge è uguale per tutti: se i tirocini nei vari reparti ospedalieri sono propedeutici agli esami, quei tempi tecnici non si possono abbreviare; se gli esami non si possono tenere a distanza, a nessuno è concesso.
    – piuttosto che alla legge dell’invidia, io rifletterei alla manipolazione dell’opinione pubblica, quando in particolari momenti storici i quotidiani nazionali propongono modelli e stili di vita poco realistici e fuorvianti.
    _ per realizzare un percorso di studi presso scuole private e costose bisogna far parte di una minoranza abbiente. Troppo facile togliere le borse di studio a tutti gli studenti devono anche lavorare per mantenersi e quindi non procedono a velocità da record, per poter dire che non abbiano qualità eccellenti.

    Un caro saluto.
    Arianna

    • Alexander Reif

      Ciao Arianna, ti faccio una domanda: ritieni che sia possibile prendere la laurea in computer science al prestigioso MIT di Boston in soli 12 mesi anzichè nei canonici 4 anni ?

  2. Arianna

    Non ne ho idea, non conosco i programmi di quella università. Immagino che al MIT, con ciò che costa frequentare un anno di corso, gli studenti cerchino di completarlo alla massima velocità, e forse quell’università non riduce il numero degli appelli in modo da guadagnare un altro anno di tasse… Certo che 4 anni in uno, sarebbe un’impresa da plusdotati, e alcune scuole prevedono per loro dei percorsi più veloci. Comunque chiedi della laurea in computer science, non in medicina: mi auguro che in nessun posto si possa comprimere in 12 mesi un corso di laurea in medicina strutturato in svariati anni di studi. Non si tratta di battere dei record di apprendimento nozionistico per poi trovare subito un lavoro ben pagato, ma di concedersi il tempo di maturare. Fisiologicamente.

    • Alexander Reif

      Nè per una laurea in computer science, nè per medicina indirizzo chirurgia si tratta di acquisire meramente delle nozioni (hai voglia a scrivere dei programmi per computer semplicemente con l’aver imparato a memoria delle nozioni).

      Concordo con te sul fatto che per acquisire delle competenze serve anche del tempo per la maturazione, ma questo ha molto a che fare con il COME si studia e di come si APPRENDE (io sono un gran sostenitore dell’apprendimento induttivo e del “andare a bottega”).
      Ma c’è un grosso MA: la gran parte delle persone che critica (e ahime, insulta la ragazza) non ha la minima idea delle reali competenze acquisite dalla ragazza, ma a priori ha stabilito che NON è possibile che abbia le competenze.

      Bada bene: io NON sostengo che le abbia, così pure NON so se abbia barato e tengo tra le possibili eventualità che abbia barato/comperato gli esami/fatto favori e che non abbia le competenze, MA non lo do per certo e non lo penso come prima possibilità. Mi incuriosisco su come abbia fatto.

      Poi parliamoci chiaro, per la scelta di chi mi mette adosso un bisturi io non mi limito come criterio di scelta a chi abbia conseguito una laurea: per me il pezzo di carta non è una garanzia di competenza, nemmeno se ci ha messo 10 anni per maturare…
      Io mi informo su chi ha già avuto buone esperienze con un dottore… e qui torniamo sulle competenze effettive, cosa che noi 2, nè tutte le persone inferocite possono valutare di quella ragazza.

      Un altro punto che voglio far notare è che le università non sono enti di beneficienza il cui ultimo scopo è l’eccellenza dei loro studenti: sono vere e proprie aziende il cui scopo è fare profitto (e anche profumatamente), perciò non hanno nessun interesse a comprimere il corso di studi.

      Inoltre se in MEDIA gli studenti ci mettono X anni, perchè è così difficile accettare che QUALCUNO ce la faccia in meno tempo ?
      Perchè deve PER FORZA aver barato o essere A SCAPITO della QUALITA’ della sua formazione ?

      Perchè uno non può essere più bravo ?
      O semplicemente aver fatto qualcosa in modo diverso ?

      Ti lascio il link del ragazzo che ha fatto il corso MIT in computer science online in 12 mesi: https://www.scotthyoung.com/blog/myprojects/mit-challenge-2/

  3. Arianna

    Scusami, sto esponendo soltanto il mio punto di vista senza alcun odio né malanimo verso la studentessa del San Raffaele. Per me ci sono due punti chiave nella questione: si tratta di un corso di laurea in medicina, e ritengo che la medicina sia un’arte e non una tecnica, quindi non è un sapere che possa essere appreso online né tantomeno affidato a delle intelligenze artificiali. Il secondo punto caldo è la sovraesposizione mediatica della ragazza, e quando intervengono nel dibattito anche delle virostar televisive è un chiaro segno che non si tratta di una notizia “casuale”, ma è stata confezionata per far passare un certo tipo di messaggio ben preciso. Anche gli organi di informazione sono delle aziende che hanno strategie per aumentare il profitto, al pari delle università.
    Detto questo, è corretto e utile chiedersi, di fronte a un risultato eccellente, come abbia fatto la persona che lo ha raggiunto: meglio ispirarsi a degli esempi positivi, che negativi. Se poi non ce li propone la propaganda e ce li scegliamo da soli, è meglio ancora…

    • Alexander Reif

      Scusami, sto esponendo soltanto il mio punto di vista senza alcun odio né malanimo verso la studentessa del San Raffaele.

      E’ chiarissimo, infatti discuto il comportamento di quelle persone che si sono messe ad insultarla (senza conoscere le sue reali competenze)

      si tratta di un corso di laurea in medicina, e ritengo che la medicina sia un’arte e non una tecnica, quindi non è un sapere che possa essere appreso online né tantomeno affidato a delle intelligenze artificiali.

      Per me è una “performance” e come tale ha bisogno di una parte “strutturale”, con ciò intendo delle fondamenta quali nozioni di anatomia, biologia etc e di tecniche di anamnesi, diagnosi etc fino all’intervento e la valutazione dei risultati a posteriori, ma anche (e questa è la cosa particolare del mio lavoro con le persone) come sei, quando fai le cose. Poi serve una parte “funzionale” cioè saper fare le cose.

      Il secondo punto caldo è la sovraesposizione mediatica della ragazza, e quando intervengono nel dibattito anche delle virostar televisive è un chiaro segno che non si tratta di una notizia “casuale”, ma è stata confezionata per far passare un certo tipo di messaggio ben preciso. Anche gli organi di informazione sono delle aziende che hanno strategie per aumentare il profitto, al pari delle università.

      Esatto: i social network, la televisione, i giornali sono tutte piattaforme dove pochi possono comunicare con molti e questi mezzi hanno molto potere e l’interesse di chi confeziona l’informazione può non coincidere con il nostro, proprio per questo è importante essere consapevoli dei nostri filtri (e di come questi filtri vengono di proposito attivati da chi confeziona le informazioni) e avere la capacità di osservare e leggere le situazioni su diversi livelli e da diverse angolazioni, perchè se tutto ciò che abbiamo è UN unico modo per rispondere o UN unico modello del mondo con cui confrontare ciò che accade, allora non abbiamo alcuna scelta e siamo facilmente a rischio manipolazione.

  4. Stefano

    La frase “ma come diavolo avrà fatto a laurearsi un anno prima del previsto?” si può pronunciare con due diverse intonazioni: una di sospetto, incredulità e diffidenza; l’altra di stupore, ammirazione, senso di possibilità, voglia di capire.
    Una delle due impone limiti; una delle due è più utile dell’altra.

    Il libretto della ragazza, leggo ora, è stato esaminato; è risultato coerente con quel che aveva detto lei, e regolare.

    Bella lezione per me, che ero incline a diffidare.

  5. Livio

    Ciao Alexander, grazie per l’invito.
    Non voglio entrare nella questione tecnica, vale a dire se sia possibile o meno terminare un percorso di studi (senza barare) prima dei tempi stabiliti, che poi non capisco cosa ci sia di strano perché se ci trovassimo di fronte a un genio le regole sarebbero comunque riduttive. Io, per inciso, non potrei nemmeno avere un opinione in merito. Quello che dovremmo chiederci è se il post scritto sia stato un errore oppure no. I primi della classe hanno sempre suscitato invidie, non è una novità e lo sanno anche loro. Diciamo che quando primeggi sei già primo, è un dato oggettivo. Allora qual è la molla che spinge “il primo” a voler dire al mondo che è primo. Il concetto che potrebbe passare è che non solo è importante arrivare primo ma far vedere a più persone possibili, sconosciuti compresi, che “io sono il primo”, che è un’altra cosa. Un detto popolare cita testualmente: “chi si loda si imbroda”. Alla fine penso che sia successo questo.

    • Alexander Reif

      Allora qual è la molla che spinge “il primo” a voler dire al mondo che è primo.

      Anche qui ci possono essere diversi livelli di lettura 😉

      Un primo livello di lettura è che dipende da dove hai il tuo luogo di valutazione, cioè come fai a sapere se hai fatto un buon lavoro ?
      E’ totalmente INTERNO o hai bisogno di un riferimento ESTERNO ?

      Un secondo livello di lettura va ad esplorare quali sono i valori della persona (discorso lungo), ma un esempio veloce può essere: per lei è importante la forza, il rsipetto delle regole, l’accettazione in un gruppo o l’intelligenza ?

      • Livio

        Adesso la ragazza ha chiuso il profilo, non penso volesse arrivare a questo quando ha scritto il post. Dal mio punto di vista certe gioie vanno condivise con amici veri e persone care. Poi è una questione di stile, ognuno ha il suo modo di essere. Se il suo messaggio era quello di dire che con l’impegno e il sacrificio si possono superare i limiti per ricevere tanti “Mi piace” la comunicazione non passa. Sicuramente deve ancora capire cosa vuole fare nella vita perché fare il Medico è una cosa mentre fare la Modella, l’Influencer o la Conduttrice televisiva un’altra. Mi fermo qui.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *