Chissà cosa starà pensando il gatto

Ieri siamo partiti per le vacanze, non si sa come ma il nostro gatto capisce subito quando stiamo per partire e prima ancora di aver tirato fuori le borse, si è già nascosto in uno dei posti più inaccessibili della casa.

Sala da pranzo abbiamo un grosso tubo verticale che funge da tiragraffi: all’esterno Minù si fa le unghie, sopra passa interi pomeriggi a farsi le penniche e può pure infilarsi dentro al tubo e rintanarsi. Ieri si è nascosta là dentro e non c’era verso di farla uscire: il buco è stretto ed io faccio fatica ad entrarci con il braccio e a tirarla fuori. Lei si faceva “tutta pesante”, come se fosse un sasso. Non voleva muoversi. Quando cercavo di tirarla fuori, faceva opposizione. Altri gatti in questi casi attaccano e graffiano, la nostra Minù invece adotta la tattica dell’immobilizzazione.

Quando sono riuscito a tirarla fuori per un pezzo, tanto che uscissero la testa e le zampe anteriori, ho notato che con la testa guardava in giro: stava già cercando il prossimo posto dove rifugiarsi.

Quando siamo riusciti a tirarla fuori del tutto e a metterla nel trasportino, mia figlia mi ha chiesto “Chissà cosa starà pensando ?”

Se i gatti sono fatti come noi umani, in quel momento pensa molto poco, di sicuro non con la corteccia prefrontale, la parte adibita al pensiero logico e all’empatia. In quel momento è saldamente al comando delle operazioni la parte limbica del cervello, quella che conosce soltanto fuga, combattimento oppure immobilizzazione. Questa parte del cervello NON è in grado di accedere a molte informazioni e di elaborarle.

Lo conferma il fatto che fin da piccola, abbiamo sempre portato con noi Minù in vacanza sia al mare, che in montagna, ma ciò nonostante, quando vede borse e valigie per lei scatta l’allarme: ha paura del cambiamento. Vuole rimanere lì e che niente venga cambiato in casa !

Del resto questo gli ha permesso di sopravvivere fino ad oggi e questa è l’unica cosa che riesce a pensare il sistema limbico: sopravvivere un giorno in più.

Che la vita sia soddisfacente o no, che ci siano la possibilità di migliorare e stare meglio…

Nada !

Al cervello limbico non importa e manco lo prende in considerazione.

Oh, il bello è che appena arrivati nell’appartamento al mare, prima si è rintanata, infilandosi per 4 ore nei battuffoli di polvere sotto al comodino, per poi uscire soltanto alla sera. Non ti dico quante ne combinate questa stanotte: saltava dal nostro letto al comodino di fronte per annusare le mie cose, per poi lanciarsi di nuovo a terra sul parquet. E non ti dico nel silenzio della notte il tonfo che si sentiva ogni volta che 6,4 kg di leggerezza atterravano sul legno… 😡

Io non ho avuto un sonno molto ristoratore, ma Minù si è divertita un mondo ad esplorare tutti i meandri della nuova casa. 😁

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