Una narrativa tossica

Narrativa tossica

Un trend che sto osservando sempre di più è questa aspettativa che si possa avere tutto senza compromessi.

Un po’ come la birra analcolica, il caffè decaffeinato, la Coca Zero, le sigarette elettroniche, i dolci senza zuccheri o addirittura la carne sintetica. Tutti prodotti pensati per farci avere tutto quello che vogliamo, senza il peso delle loro conseguenze.

Allo stesso modo si vuole ottenere le cose senza sacrificio, impegno o competenze.

Un pò come la proposta dell’Alto Adige di abolire il 4 in pagella perchè deprimono (e in generale l’appiattimento dei voti nelle scuole in cui non c’è più differenza tra chi si impegna ed eccelle e chi no).

La tendenza di molte persone a non voler più accettare lavori perchè “Ho il reddito di cittadinanza e quindi chi me lo fa fare ?

L’aspettativa di molti neo-laureati di ricevere un lavoro soltanto per il fatto di essersi laureati.

Le pillole per sciogliere la pancia, le fialette per eliminare la cellulite.

Non so se lo hai notato anche tu, ma ultimamente parole come sacrificio, impegno o competenze vengono bollate come “tossiche”.

La narrativa che si vuole far passare è che se una cosa richiede fatica, deve esserci necessariamente qualcosa di sbagliato o che il il lavoro, l’azienda o i colleghi con cui lavoriamo sono “tossici”.

Ma non è vero !

L’uomo ha sempre fatto fatica e ti dirò di più: il corpo umano è proprio fatto e fiorisce se vengono alternate fasi di intensa fatica con fasi di vero rilassamento (che non è scrollare per 90 minuti il feed di Facebook o Instagram 😉).

Il continuo e totale rilassamento non ha mai reso felice e soddisfatto nessuno e impedisce anche al nostro corpo di sentire tutta la varietà di sensazioni.

Il continuo e totale rilassamento non ha mai reso felice e soddisfatto nessuno e impedisce anche al nostro corpo di sentire tutta la varietà di sensazioni.Condividilo su

Sono ormai 4 fine settimana che faccio una capatina al mare, perchè mi piace sentire il rumore del mare e sentire il tepore del sole sul petto e sulla fronte. Non resisto poi al piacere di mettere i piedi in acqua per sentire sotto il piede la sabbia bagnata e l’acqua che mi passa tra le dita.

L’acqua è gelida, tanto da sentire gli aghi sui talloni, ma continuando a camminare nell’acqua e respirando, mi viene voglia di immergermi completamente. Alla fine va sempre finire che mi tolgo tutto (sono in costume da bagno, ma sopra ho ancora la maglietta e la felpa) e mi immergo completamente in acqua.

Sento OGNI parte del mio corpo, specialmente la parte interna delle braccia e il petto fino a sotto le ascelle.
Quando esco e sento il vento freddo sul mio corpo bagnato, tutto il mio corpo inizia a tremare, ma un sorriso ebete si stampa sulla mia faccia e mi sento vivo e la notte dormo da dio ! 🙂

La cosa più bella di tutte è il risveglio la mattina seguente: sento ogni fibra del mio corpo, mi sento energizzato, mi sento come quando ero un bambino piccolo e mi svegliavo e mi accorgevo di avere un corpo: “WOAH, che forte ! Vediamo cosa posso farci con questo corpo…

Meglio bersi l’illusione che tutto debba essere facile, senza impegno e competenze (e con il rischio di ritrovarti ad un certo punto della tua vita con un sacco di rimpianti) o meglio darsi da fare, impegnarsi, sentire con il proprio corpo e provare la soddisfazione di realizzare qualcosa che non è stato facile ?

Meglio bersi l’illusione che tutto debba essere facile, senza impegno e competenze (e rischiare un sacco di rimpianti) o meglio impegnarsi, sentire con il proprio corpo e provare la soddisfazione di realizzare qualcosa che non è stato facile ?Condividilo su

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