L’inganno del pensiero magico

Chi guardava la TV nei pomeriggi degli anni ’90 si ricorderà Wanna Marchi urlare dal piccolo schermo Hai la pancia perché non ti spalmi lo “Sciogli Pancia” la sera_e_mattina e mattina_e_sera !

Adesso, a distanza di anni, fa ridere, anche se ha messo nei guai finanziari un sacco di persone che ci hanno creduto.

Tranquillo, questo non sarà un post su Wanna Marchi o su alcuni meccanismi del marketing ( non solo, dai… 😉)

Il punto è che basta prendere un mezzo di trasporto pubblico oppure sedersi al bar ed ascoltare la gente che parla (non serve farsi gli affari degli altri, ormai purtroppo diventi anche involontariamente ascoltatore delle telefonate delle persone in viva voce o che urlano con le cuffiette) per renderti conto che molto spesso ciò che vogliamo ottenere non è ottenibile, perché c’è un problema che si mette di mezzo e qui nasce ciò che io chiamo il “pensiero magico”.

Il meccanismo del pensiero magico è il seguente:

Vuoi Y ?
Devi PER FORZA fare/avere X, che è la condizione per averlo.

Vuoi dimagrire ?
Devi avere lo Sciogli Pancia

Vuoi trovare un lavoro ?
Devi avere 2 lauree

Vuoi un compagno/a ?
Devi avere un fisico perfetto

Vuoi essere di successo ?
Devi avere ___________ (inserisci ultimo gadget/capo firmato/macchina/casa etc)

E visto che NON puoi mettere in dubbio X, allora sarà perché:

  • non ti sei impegnato abbastanza
  • non l’hai capito bene
  • non sei riuscito a metterlo in pratica
  • non hai i soldi
  • non vivi nel posto giusto
  • non te lo meriti
  • non hai avuto i genitori che…

Suona familiare ?

Di recente mi sono trovato a fare consulenza in un’azienda del settore automotive nell’Est europeo, in una zona dove fanno fatica a trovare manodopera con un minimo di motivazione. La ragione sta nel bassissimo tasso di disoccupazione nella regione e nel fatto che nelle vicinanze c’è un’azienda militare che riceve sovvenzioni statali per pagare gli stipendi.

Il mio interlocutore è partito dicendo “Il problema è che non abbiamo abbastanza soldi per pagare gli stipendi

Che magari è anche vero, che se l’azienda pagasse qualcosa di più troverebbe più candidati, ma il punto è che ignora completamente il fatto che di 3 persone che assume, 2 abbandonano nel primo mese.

Andando a scavare abbiamo scoperto che è perché, essendo già in carenza di personale, nessuno ha il tempo per insegnare ai nuovi arrivati cosa devono fare. Di conseguenza 2 su 3 si stufano e se ne vanno !

Il PENSIERO MAGICO è una relazione causa-effetto che si basa su superstizione o semplicemente superficialità.

Ed ha la brutta caratteristica che l’elemento magico “X” NON viene mai messo in dubbio.

La cosa interessante della dinamica dell’elemento magico è che riflette 2 presupposizioni:

  1. che ci sia qualcosa di ESTERNO, che ha il potere magico di determinare il successo o il fallimento di qualcosa (se non ce l’hai sei fottuto)
  2. che sia un elemento NECESSARIO

E la fregatura è che A NESSUNO piace ammettere di non saper risolvere una situazione, di non essere capace o di non essere all’altezza e quindi le persone modificano il proprio mondo e la percezione dell’esterno per CONFERMARE l’esistenza di questo elemento “magico”.

Questo è un meccanismo umano di protezione, nessuno ne è immune. Ognuno di noi, me compreso, ha qualche area in cui presuppone uno o più di questi elementi magici che gli impediscono di avere l’esperienza che vuole.

Il punto è che se anche io arrivassi con una grossa borsa zeppa di soldi per dare a questo imprenditore le stesse sovvenzioni che lo stato da a quell’azienda militare, lui avrebbe comunque il problema che non riesce a formare e trattenere le persone.

E’ un problema di struttura: finché non chiude il tappo dello scarico della vasca da bagno in cui sta buttando l’acqua, non riuscirà mai ad ottenere risultati di eccellenza con la sua azienda.

Quando ci sono problemi funzionali in un’azienda, bisogna sempre prima guardare e sistemare la struttura dell’azienda.

Quello che abbiamo deciso di fare è togliere una persona dal turno e dargli il compito di formare i nuovi arrivati e di affiancarli durante l’inserimento (una parte dei nuovi assunti in aggiunta sono stranieri e quindi hanno pure un problema di lingua). Quando non ha niente da fare, fa formazione agli impiegati di lungo termine per elevare le loro competenze o si dedica all’aggiornamento delle procedure (attività per cui NESSUNO ha mai tempo). In questo modo nel medio termine tutta la struttura dell’azienda eleva le proprie competenze.
E questo senza dover alzare gli stipendi dei nuovi assunti.

Perché ti racconto questo ?

Perché ognuno di noi nella sia vita personale o professionale ha aree in cui presuppone che qualcosa di esterno a sè sia assolutamente necessario per ottenere ciò che vuole.

In realtà il più delle volte ci siamo creati (o ci hanno creato e noi l’abbiamo fatta nostra 😉) una narrativa in cui giustifichiamo queste presupposizioni. A seconda della narrativa in cui ci troviamo, per ammettere a noi stessi che “ce la stavamo raccontando” e quindi uscirne modificando questa narrativa, serve un ammontare ENORME di evidenze.

In alternativa si può lavorare sulla struttura (che è ciò che faccio in consulenza 1 a 1), questo vuol dire portare la persona in una configurazione in cui non è reattiva e da qui succedono 2 cose:

  1. la persona riconosce più facilmente le storie che si racconta
  2. le manipolazioni esterne perdono naturalmente effetto

con la conseguenza che il suo senso di possibilità si è espande: X non è più l’unica opzione possibile o addirittura non è più necessario.

Condividi

Commenti

Ancora nessun commento. Perché non inizi una discussione?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *